“Il futuro non è più quello di una volta”. Un’espressione quanto mai attuale, per tutti i settori industriali, ma che trova piena collocazione nel mondo Farmaceutico. Il futuro che si immaginava e, anzi, si progettava alla fine del secolo scorso è stato per molti aspetti stravolto. E questo senza contare gli avvenimenti degli ultimi anni, decisamente cruciali per il settore. Un panorama che ha coinvolto direttamente anche il packaging farmaceutico, in particolare il packaging primario, ovvero quello che resta direttamente a contatto con il prodotto e lo rende, di conseguenza, atto ad essere distribuito e utilizzato (come nel caso dei tubetti in alluminio per unguenti e pomate).
Nel 2021 PwC ha pubblicato uno studio denominato “Future of Health” in cui affronta vari aspetti che denotano importanti cambiamenti in atto ed evidenziano le tendenze più importanti per gli anni a venire. Lo studio ha coinvolto oltre 150 executives delle più importanti realtà del settore farmaceutico e le opinioni condivise tracciano il ritratto di un mondo che si sta evolvendo rapidamente per avvicinarsi il più possibile al paziente, oltre che al medico e al farmacista, ascoltandone i bisogni a 360 gradi.
Emergono, in particolare, alcuni punti che le società di BioPharma dovranno necessariamente affrontare:
- Digitalizzazione dei sistemi e dei processi;
- Analisi dei Big Data, in particolare per ottenere dati utili alla medicina di precisione (o personalizzata);
- Trasformare di conseguenza la catena del valore, in particolare la R&S e le operazioni commerciali;
- Reinventare i modelli di business per mantenere una sostenibilità anche nei sistemi LIFEcare.
PwC si concentra sugli aspetti strutturali della catena farmaceutica, ma sotto l’aspetto tecnico la situazione è molto simile: Mckinsey&Co ha condiviso alcune importanti riflessioni sul fronte CMC (chemistry, manufacturing, and controls), ambito cruciale per lo sviluppo; ecco, secondo gli autori, i 4 pilastri che dovranno guidare il Pharma per i prossimi anni:
- Rendere lo sviluppo tecnico più incentrato sul paziente;
- Adottare una visione dello sviluppo tecnico basata sui dati;
- Liberare il pieno potenziale scientifico della CMC, anche attraverso l’analisi avanzata dei dati e l’utilizzo di modelli matematici per rendere più snelli i processi;
- Promuovere una più stretta collaborazione tra i vari membri della catena del farmaco (includendo anche le Istituzioni come parte attiva).
Il packaging farmaceutico può svolgere un ruolo chiave in questo processo, in particolare per quanto riguarda il punto 1 e il punto 4: il packaging primario è l’elemento principale per determinare l’usabilità di un farmaco, anche da parte di persone con differenti tipi di disabilità. Inoltre, nel termine “usabilità” è saggio far rientrare anche la capacità di proteggere il farmaco da agenti esterni e fattori contaminanti, mantenendo inalterata la sua affidabilità per la durata indicata, senza che questo comporti sforzi eccessivi nella sua conservazione domestica. Tutti aspetti che i tubetti di alluminio per farmaci assolvono egregiamente da più di settant’anni.
Il quarto punto è particolarmente cruciale: attualmente esiste già una necessaria armonizzazione tra tutti gli attori della filiera farmaceutica, ma è fondamentalmente basata sul rispetto delle regolamentazioni. In altre parole, gira attorno a un cardine istituzionale, il che è sicuramente una tutela per tutti, a cominciare dal consumatore finale, ma che non sempre consente al settore di esprimere pienamente il proprio potenziale in termini di efficienza e innovazione. In altre parole: è necessario che i vari comparti del Pharma, dai laboratori di ricerca fino ai distributori, si parlino maggiormente, condividendo valori, metodi ed expertise, e non soltanto per essere sicuri di adempiere a criteri di compliance dati dall’alto. Tubettificio Favia, che da oltre 80 anni è partner di aziende farmaceutiche internazionali, è stato tra i primi a rendersi conto della necessità di affrontare il proprio ruolo in qualità di partner strategico e non di semplice fornitore, non limitandosi a offrire tubetti in alluminio ma offrendo alle aziende clienti la propria esperienza nei complessi adempimenti normativi che regolano il settore. Oggi, grazie a Perfektüp, l’expertise in ambito Farmaceutico di Tubettificio Favia può contare su una struttura solida e innovativa, in grado di gestire efficacemente il processo industriale e garantire ai clienti il rispetto delle compliance in tutti gli step produttivi.
A questo 4 pilastri potremmo aggiungerne uno che si fa sempre più importante: la Sostenibilità. I produttori di farmaci hanno messo sempre più sotto osservazione la loro impronta ecologica, soprattutto per quanto riguarda i consumi energetici. Ma le emissioni proprie di un’azienda sono solo la punta dell’iceberg. Per un vero cambiamento è essenziale coinvolgere i fornitori, i distributori e tutti gli altri attori della catena di approvvigionamento. GSK ha preso molto sul serio la questione e alla recente Climate Week di New York ha annunciato che a partire dal 2023 richiederà ai fornitori di migliorare l’impatto sull’ambiente con azioni concrete in grado di ridurre le emissioni, i consumi energetici, la dispersione di calore; altri elementi di attenzione saranno i trasporti utilizzati nella logistica, i rifiuti prodotti, il consumo idrico e il rispetto della biodiversità. Il messaggio è chiaro: chi vuole lavorare con GSK, deve dimostrare di condividere pienamente questi valori, non soltanto a parole ma con i fatti. GSK ha stimato che il 40% dell’impronta ecologica dell’azienda farmaceutica è legato alla catena di approvvigionamento e che i fornitori costituiscono una “parte sostanziale” dell’effetto globale di GSK su acqua, rifiuti, biodiversità.
Tubettificio Favia ha sposato questa linea già in tempi “non sospetti”, scegliendo di concentrarsi unicamente su un materiale completamente riciclabile come l’alluminio e rivestendo interamente il tetto degli impianti produttivi con pannelli solari. Una scelta di sostenibilità energetica che verrà presto replicato in tutti gli stabilimenti Perfektüp. L’azienda ha infatti obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità: il primo, a orizzonte 2025, prevede di arrivare a un impatto zero in termini di produzione, ovvero riciclare una quantità di alluminio equivalente a quella lavorata; il secondo, a orizzonte 2030, prevede di ridurre del 50% l’impatto ecologico in termini di emissioni.
La prossima edizione di CphI, la più importante fiera del Pharma, permetterà di approfondire molti di questi temi. Saremo lieti se vorrete farlo insieme a noi: vi aspettiamo allo stand Favia-Perfektüp 30G73. Per prenotare un appuntamento, inviateci una mail a info@favia.it. Vi aspettiamo!
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